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Franco Dionesalvi
copertina "Duna, la città"
Presenze Editrice - € 7,50 invito all'acquisto


DRAMMATURGIA
•Elenco dei testi teatrali

Duna, la città

 

Zigo
Io mi dilanio sin da bambino…
Allora avremo da mia madre le carezze
Che sono la nostra acqua.
Ma poi cercavo di diventare lei,
lei non si oppose,
così si compiacé per anni
a vedermi irrisolto, malato,
vigliacco.
Ma non è lecito parlar male della madre…

Serenella
Prima o poi questa città
L'acquisterà in blocco un antiquario.
Forse, a togliere il cemento,
sotto rispunterebbero i fiori…
oppure potremmo costruire
tanti fiori di porcellana,
e farne interi giardini!
Di là potrebbero passare
solo le donne e i bambini
senza frantumarli.
Perché una cosa si rompe
se tu la trascuri:
si spreme a morte per lanciarti un urlo;
ma se la ami,
ti permetterà di giocarci,
sarà viva per te.
I fiori veri pianteremo in cimitero
per concimare i morti con la brina della vita;
voglio che sia bella la morte
che crea le date e il tempo.

Zigo
Ogni tuo incontro mi sconvolge il cuore,
ogni tuo scarto di parole mi sorprende

Serenella
Se avessi da parlare a una farfalla,
Zigo, cosa le diresti?

Zigo
Le direi… le direi…
che voglio essere uno con lei,
carpire i suoi occhi, il suo respiro,
perché sei tu la farfalla…

Serenella
Non capisci, Zigo, sei cieco.
Le tue immagini ti offuscano la mente.